Come Correggere la Malocclusione Dentale: Trattamenti e Prevenzione

Come Correggere la Malocclusione Dentale: Trattamenti e Prevenzione

Malocclusione dentale: cause, sintomi e trattamenti possibili

La corretta chiusura delle arcate dentarie è fondamentale per parlare, masticare e sorridere senza fatica. Quando i denti dell’arcata superiore e quelli dell’arcata inferiore non si incontrano in modo ordinato, il risultato prende il nome di malocclusione dentale. Il disallineamento può apparire lieve oppure può essere marcato, con alterazioni visibili del profilo facciale.

Oltre all’aspetto estetico, la malocclusione coinvolge la funzione dei muscoli masticatori, l’articolazione temporo-mandibolare e persino la postura. Nel lungo periodo, morsicare in modo scorretto favorisce usura precoce dello smalto, infiammazione gengivale, mal di testa ricorrenti e problemi digestivi. La diagnosi precoce e specifici trattamenti consentono, però, di ripristinare il benessere.

Cos’è la malocclusione dentale

La parola malocclusione comprende diverse tipologie di disallineamenti: morso aperto, morso incrociato, morso profondo, protrusione mascellare o mandibolare, affollamento eccessivo o spaziatura anomala. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito di Clinica Villa, Biella, che spiega a cosa fare attenzione quando si parla di salute orale e come intervenire correttamente con l’aiuto dei professionisti.

Al di là della classificazione clinica, il denominatore comune resta la relazione irregolare tra i muscoli mascellari e i denti. Spesso il problema si manifesta già in età evolutiva; denti decidui persi troppo presto e respirazione orale cronica sono segnali che meritano attenzione.

Quando non viene intercettata subito, la discrepanza cresce insieme al bambino e si fissa nell’osso facciale, rendendo i rimedi più complessi una volta raggiunta l’età adulta.

Le cause più frequenti

Una percentuale di malocclusioni ha origine genetica. Accanto all’ereditarietà, comunque, entrano in gioco fattori acquisiti. Per esempio, traumi dentali non trattati, bruxismo persistente, perdita prematura di un molare e ricostruzioni protesiche non bilanciate.

Anche abitudini che in apparenza sembrano innocue, come mordicchiare le unghie, modificano gradualmente la posizione degli incisivi. Lo scheletro facciale, d’altro canto, risponde agli stimoli esterni. Sommando più fattori in momenti diversi della crescita, il quadro finale risulta variegato.

I sintomi da tenere in considerazione

Non sempre l’occhio inesperto coglie una situazione non corretta; spesso il paziente giunge all’osservazione di un medico per dolori muscolari al risveglio oppure per la sensazione di “denti che sfregano” durante la masticazione.

Altri indizi sono costituiti dal consumo asimmetrico dello smalto, dalla difficoltà a pronunciare certi fonemi e dalla sensazione di ronzio alle orecchie. Negli adolescenti si aggiungono a volte dolori cervicali.

Quando il disallineamento impedisce la corretta igiene, placca e carie proliferano nelle aree di contatto. Deve insospettire anche la respirazione a bocca aperta durante il sonno: il palato contratto, infatti, riduce il flusso d’aria, spingendo la lingua indietro e rendendo più grave il disturbo.

Conseguenze a lungo termine

Ignorare la malocclusione vuol dire esporsi a ripercussioni progressive sul piano dentale e sistemico. L’usura localizzata porta, infatti, all’abrasione dello smalto fino a scoprire la dentina, con ipersensibilità allo sbalzo termico.

Le gengive, sollecitate in modo traumatico, arretrano lasciando la radice scoperta e aumentando il rischio di parodontite. Il dolore si irradia verso la tempia, portando a volte a sperimentare emicrania cronica.

Trattamenti conservativi e ortodontici

Nei bambini, intercettare precocemente un disallineamento significa spesso evitare procedure invasive: esistono espansori palatali rimovibili, maschere facciali o semplici dispositivi di riposizionamento mandibolare che guidano la crescita nella direzione desiderata.

Sono a disposizione anche mascherine trasparenti, rimovibili, che nel tempo spostano i denti grazie a forze leggere e continuative. Le mascherine, sottili e quasi invisibili, risultano particolarmente apprezzate da chi svolge attività professionali a contatto con il pubblico.

Naturalmente, è fondamentale utilizzarle costantemente durante il giorno, seguendo le indicazioni del medico. In molti casi, viene consigliato, infatti, di rimuoverle solo durante i pasti e quando si effettua la pulizia orale. La terapia può essere completata da posizionatori notturni che stabilizzano il risultato evitando recidive.

Prevenzione e igiene orale

Per quanto riguarda la prevenzione, è essenziale l’igiene orale, con spazzolino a setole morbide e l’uso del filo interdentale. Una pratica corretta conserva le gengive sane e ostacola l’accumulo di placca.

Per chi porta apparecchi fissi si raccomandano sedute di igiene professionale regolari, così da evitare demineralizzazioni intorno alle placchette metalliche. L’alimentazione, nel suo insieme, incide molto: i cibi ricchi di fibre esercitano un delicato massaggio gengivale, mentre le bevande zuccherate favoriscono la carie.

Foto di Kaboompics.com: fonte pexels 6627537

POTREBBE ANCHE PIACERTI